15 giugno 2010

La misura colma

E' il bisogno di sentirsi indispensabile che mi ha legato a persone più deboli di me. In questo modo il rischio del rifiuto, dell'abbandono, del tradimento è minore. Salva dai rischi calcolabili della vita, scopro di aver trascurato le variabili, le x di questa equazione mi sfuggivano.

x=la misura è colma. I più deboli non si spiegano il come o forse non se ne accorgono nemmeno. Il forte diventa debole e non c'è nessuno a sostenerlo, in quanto era il suo ruolo quello di sostenere. C'è semmai il risentimento di chi si sente deprivato della quotidiana iniezione di forza, e la pretende ignorando che è attualmente esaurita.

Pretendere di controllare l'imprevedibile è il mio peccato in questa vita; rinascerò chaos nella prossima.


28 maggio 2010

Desideri

Il bisogno di volare con la mente oltre il concreto verso l'astratto infinito

25 maggio 2010

U

Non ti lascio vincere. E' solo il mio desiderio di autodistruzione che spinge forte questa porta di cemento, che vorrebbe diventare aria. Ma non sei niente, se non una proiezione della mia mente, un’evasione dalla mia noia. Non sei come io ti vorrei, sei semplicemente tu.

Musica

La Musica accompagna le emozioni estreme, la felicita' e il dolore. Quando tutto e' Equilibrio, il silenzio e' Musica.

10 maggio 2010

Ad un caro amico

La Voce

Note di un’anima. E di nuovo mi chiedo: chi sei? Una valanga di parole che devo leggere due tre volte per capire, cogliere. E allora mi soffermo e leggo con attenzione e arrivano veloci e mi travolgono. Ci ritrovo un’essenza addormentata. Perche’ dormiva? Perche’ si sveglia? La finestra sull’infinito. Siamo sempre dietro ad essa, mai li’ fuori. E afferrare e’ impossibile sempre troppo presto, troppo tardi, troppo folle, troppo presuntuoso. Quando finirai? Non voglio, non voglio.

28 maggio 2009

Il bambino della notte

Piango una volta al mese. Il pianto che ormai, da qualche tempo a questa parte, viene insieme al ciclo. Insieme alla constatazione che quello che voglio non accade, che non ho il controllo e non ho potere di decisione.

Il ciclo. Che cos'è?

E' stato una cosa misteriosa e sconosciuta la prima volta che è arrivato. Vedere il sangue che esce dal mio corpo, chiamare mamma per dirle che ero diventata un'altra. Non si torna indietro. Ho ancora gli orecchini che mi ha regalato per festeggiare. Un regalo simbolico, un simbolo come nelle tribù per chi, da bambina, diventa donna.

Poi dimenticato per qualche anno, nei quali non è stato altro che un fastidio, una mal di testa, un pò di dolori, un sinflex, un paio d'ore a letto, un giorno senza scuola.

Poi il sesso. Il ciclo diventa il mio miglior amico. Una festa quando si ha paura che non arrivi e invece, finalmente, vedi il sangue. E vai! Chiamo la mia migliore amica e le dico che mi sono venute, tutto sotto controllo. Si può uscire, festeggiare fino all'alba, ballare, ridere, vivere spensierate. La vita è lunga, la vita è bella.

Un mese poi non mi è venuto. Panico, batticuore, per la prima volta il ciclo mi è avverso non fa quello che dico, quello che voglio. Sono nei guai, sono sola. Ma non se ne parla proprio di fottermi la vita per uno sbaglio così, sono io che decido! Faccio quello che devo fare, senza rimorsi, senza casini in testa. Determinazione, calma, magari un pò di stress, ma niente di più. E l'estate è grandiosa, io sono più bella e più abbronzata che mai. Ad ottobre un nuovo amore e poco dopo una nuova vita, un nuovo paese. Il ciclo non mi molla più, io sono in controllo, più donna di prima, più donna che mai.

Gli amori, le delusioni, i momenti di felicità. Si cresce, si cambia, nel mio caso, cazzo, si migliora. Quello che non uccide fortifica...sono diventata una bella donna, con un carattere niente male. Mi circondo solo di chi mi piace, chi non mi piace viene allontanato o tenuto ai margini. Non solo il ciclo c'è, ma anche tutto il resto.

Finalmente sono pronta. Nella mia vita c'è un amore solido, senza dubbi. Un amore bello. Vogliamo un figlio perchè è arrivato il momento, perchè insieme abbiamo energia da dare, energia per costruire. Ed ecco che il ciclo non mi molla.
Ciò che rappresentava l'irrinunciabile, la libertà...si è trasformato. Come un uomo che ti fa credere che ti ama ed invece un giorno ti butta via, ti tradisce, ti pugnala. Così il mio ciclo mi tradisce, mi butta via, mi pugnala. Ed io piango una volta al mese.

Capita nella vita che gli altri ti guardino con un pò di pena. Il ragazzo ti ha mollato e tradito? Poverina. Ma che cazzo vi guardate? Io adesso mi rimetto in sesto e divento la più fica della piazza, ve magno a tutti in testa, rimorchio pure i san pietrini per strada e andatevene tutti a fare cordialmente in culo! Non riesci ad avere un figlio? Poverina. Ma che cazzo vi guardate? Io adesso...adesso che? Che cazzo faccio? Ma faccio davvero solo pena a me stessa? Come reagisco? Come ne esco? Sola.
Sola...non è la prima volta. E quello che non uccide, ti cazzo fortifica.

12 marzo 2007

Voglia di vacanze

Ricomincia il periodo di pazzia in ufficio.

Ho la sensazione che mi stiano tutti addosso con il risultato di rompere le scatole all’ennesima potenza e sfogando su di me tutta la loro profonda incompetenza, mancanza di professionalità e spesso anche di intelligenza. C’è chi non è in grado di usare internet e/o e-mail, c’è chi ti deve raccontare la storia della propria vita. C'e' - tra i miei colleghi – chi non ha mai lavorato a contatto con esseri pensanti e quindi mi capita di ricevere delle mail con in copia tutto il mondo (tipo 15 persone a cui di quella mail non frega assolutamente niente).

Intollerante? Forse, ma se solo potessi sfogarmi con gli oggetti del mio fastidio, sono sicura che non avrebbero di che rispondere, visto che dimostrano giorno dopo giorno di non essere in grado di formulare un pensiero compiuto!

Devo smettere di farmi venire il sangue amaro….devo tollerare e rassegnarmi. Ho voglia di vacanze, di aria nuova….basta pensare al lavoro, penserò al mio tempo libero e cercherò di essere un tantino più celebro-lesa per adattarmi all’ambiente che mi circonda.